Quest’uomo sembra essere stato inviato sulla Terra con una missione ben precisa: far ridere l’umanità. Basta che appaia sullo schermo perché le risate esplodano immediatamente. 😄
😯 Guarda bene questo ragazzino! Un’aria seria, quasi filosofica… eppure destinato a diventare il re della commedia. Anche da bambino, una scintilla di umorismo brillava già nei suoi occhi. 😅
✍️ I suoi genitori aspettavano una bambina. Ma è nato un maschietto. Sorpresa! Invece di nastri rosa e vestitini con volant, hanno accolto un bambino destinato a far ridere il mondo intero — spesso senza pronunciare una sola parola. 🤗
Avete indovinato chi è? Scoprite il seguito di questa storia nei commenti. 👇👇
Non è nato con un naso da clown né con scarpe giganti, ma in un freddo giorno del 1955, nella piccola città di Consett, nel nord-est dell’Inghilterra, è venuto al mondo il futuro maestro della comicità.
La famiglia contava già due ragazzi pieni di energia, Rodney e Rupert. Così, con la speranza di una figlia, i genitori aspettavano questo nuovo bambino… e arrivò lui.
Invece di bambole e culle rosa, la vita ha offerto loro un ragazzo dotato di un potenziale comico fuori dal comune.
Alla scuola di St Bees, brillava più nelle materie scientifiche che nei campi sportivi. Le equazioni e le leggi fisiche gli sembravano giochi da ragazzi, mentre il pallone da rugby rimaneva il suo più grande mistero.
Il suo percorso lo ha portato a studiare ingegneria elettrica, prima a Newcastle, poi a Oxford. Ma tra i corridoi universitari, tra una lezione e una pausa, ha incontrato il teatro.
Con un volto espressivo come un cartone animato e un senso del ritmo comico affilato come una katana giapponese, si è fatto notare rapidamente.
Così, un giorno, il mondo ha incontrato questo personaggio cult, goffo e silenzioso, che trasforma un semplice tacchino o un biglietto del parcheggio in una scena mitica.
Grazie a lui, anche i gesti quotidiani — sedersi, masticare, camminare — sono diventati capolavori di umorismo.
Dal ragazzo discreto alla leggenda comica, Rowan Atkinson ha dimostrato che il ridere va oltre le parole, e che a volte, un’espressione basta per far esplodere una sala in risate.